Sotto forma di diario il blog seguirà passo dopo passo le vicende, le esperienze e le sensazioni di uno dei tanti ragazzi italiani che "hanno scelto" di trasferirsi all'estero per lavorare, proseguire gli studi o semplicemente dare una svolta alla propria vita.

mercoledì 27 luglio 2011

Quei giovani che non valgono

"Mandiamo i bamboccioni fuori di casa".
Padoa-Schioppa, defunto ministro di una "florida" economia italiana, tipico figlio di operai (il padre era amministratore delegato Generali) che si è fatto da sè. Come tutti noi no? Quando si dice l'italiano medio..
Pace all'anima sua.

"Voi siete la peggiore Italia" (rivolgendosi ai precari, ndr).
Brunetta, ministro della pubblica amministrazione, professore universitario ordinario in pensione, con la bellezza di "ben" 7 pubblicazioni nel conto della sua produzione scientifica, di cui soltanto 1 con peer review, per un altisonante h-index di 0. ZERO (ISI Web of Knowledge). Quanto (se non addirittura meno) uno di quei ricercatori a inizio carriera che hanno visto volar via il loro assegno precario economicamente e temporalmente.

Questa è dunque l'italia. Sì, quella con la i minuscola, quella che non si sa come, non si sa dove, non si sa con chi, ma è riuscita nella vita.
Loro, non Io. Non Tu.
Perchè noi siamo quei giovani che non valgono. Noi siamo niente.
Noi la schiena ce la dobbiamo spaccare, dobbiamo sudare.
Dobbiamo accumulare titoli per partecipare a concorsi truccati.
Dobbiamo essere messi alla prova da sistemi fallati.
Troppi bocconi amari dobbiamo mandare giù. Troppi.

Mi è stato chiesto dove sto andando. Vado in un paese che mi offre una possibilità, questo è ciò che conta.
E di quale essa sia ne parlerò più avanti, analizzando e comparando quali sono le realtà che si prospettano a chi ha voglia di lavorare o di studiare, e imparare.
Di mettersi all'opera. Di fare qualcosa della propria vita. Da soli.
Senza avere percorsi "facilitati", senza raccomandazioni, senza presunti politicanti pronti a dar spintarelle.
Senza il concetto del "io faccio un favore a te, tu ne fai uno a me".
E senza soprattutto vedersi ridicolizzato da chi ridicolo lo è veramente.

4 commenti:

  1. Siamo in 2 . La penso esattamente come te e forse anche peggio. A dicembre ritorno negli States per un PhD e sto facendo il conto alla rovescia dei giorni che mancano!

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  2. Sono d'accordo con te, anche io sto fuori da 3 anni oramai, e per quanto dura sia la vita da "emigrante" l'idea di tornare al momento non mi sfiora nemmeno... troppe cose rivoltanti e troppa ...IMMERITOCRAZIA!

    In bocca al lupo!

    Sonic M

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  3. quanta voglia ho di seguirvi ma non so da dove incominciare.....
    Beppe

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  4. Carissimo Blogger segnalo il tuo link agli amici di Tele Rofrano tra quali molti sono proprio all'estero o come me poi ritornati.

    www.telerofrano.com

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